domenica 27 ottobre 2013

LUCIANO ZUCCHERI - ALLAH EN EL RANCHO GRANDE/SERENATA DEL SOMARELLO

 




side a)
  • Allah en el rancho grande (reep)



side b)
  • Serenata del somarello (friml-stothart)






cover (primavera - MS P/5022)
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primavera - MS P/5022
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pubblicità - LANEROSSI

Pompei: Vietata a tutti l'ultima scoperta


entro lo strato di cenere, si scoprirono lo scheletro e l'impronta
di 13 persone vittime dell'eruzione.   Un intero nucleo familiare,
con uomini, donne, bambini, vecchi.   
Nello stesso posto sono state lasciate le impronte in gesso



L'ultima scoperta degli scavi di Pompei, la casa di Fabio Rufo non può essere fotografata, non può essere vista.   Nemmeno se ne può parlare.   È stata recintata con filo spinato e sui paletti sono inchiodati cartelli che avvertono che l'ingresso è severamente vietato a chiunque.   Davanti alla facciata della casa del ricco romano un enorme cartellone della "Cassa del Mezzogiorno" annuncia a grandi lettere che si sta lavorando attorno ad una delle più importanti scoperte degli scavi.   Ci sembra che il vistoso cartello abbia lo stesso valore di quelli che si allineano lungo i bordi delle autostrade: un valore puramente pubblicitario, visto che tutti i lavori sono sospesi.[...]
A Pompei scarseggia tutto: anche il personale di sorveglianza.   Perciò è stato abbastanza facile introdursi nel vietatissimo recinto, curiosare tranquillamente qua e là e scattare delle foto. [...]
Per i lavori di scavo, manutenzione e restauro della città dissepolta di Pompei lo Stato italiano ha munificamente concesso la somma di ventuno milioni e duecentomila lire. [...] Ventun milioni o giù di lì è quanto un grosso industriale del miracolo mette a disposizione della sua giovane amica, senza pensarci troppo, per renderle meno penosa l'esistenza. [...]
Tra qualche anno saremo i fieri possessori di qualche superatissimo e costoso Polaris, avremo magari anche qualche missile capace di staccarsi da terra, avremo inaugurato altri dispendiosi monumenti a importanti (o quasi) personaggi, ma non avremo più Pompei. [...]
Mentre lo Stato faceva la sua piccola elemosina, cercando di nasconderla fra le pieghe del suo allegro bilancio, 625 mila turisti, per la maggio parte stranieri, sono venuti fin quaggiù per visitare gli scavi.   Hanno comperato un biglietto di ingresso che costa trecento lire e così nelle casse erariali sono entrati circa 180 milioni di lire.   Forse l'immagine è cruda, ma "un magnaccia" che mette in vendita le grazie della sua donna, ne incassa fior di soldi e le lascia solo gli spiccioli per le necessarie opere di restauro, o prodotti di bellezza, se preferite, si comporta allo stesso modo. [...]
Pompei sta andando incontro a una seconda rovina.   E questa volta non per un cataclisma [...]
L'archeologia non è il campionato di calcio: solo in questo settore della vita italiana si trovano i mecenate. 
Guglielmo Solci e Franco Spera
("Le Ore", 4 luglio 1963)

MARIO PEZZOTTA - ARETHUSA CLUB



Mario Pezzotta, è inutile dirlo, è il trombonista numero uno d'Italia. Numero uno per tante ragioni: prima di tutto per ragioni musicali. È l'uomo che sa far cantare il suo strumento, che sa trarre dal trombone suoni languidi e ardenti, persuasivi e violenti, dolci e aspri.
In Italia è l'unico che abbia saputo imparare la lezione ed applicarla con rigorosa intelligenza e pratica sicurezza. La lezione è stata evidentemente impartita dai grossi calibri di oltre Oceano e particolarmente da Tommy Dorsey, ma Pezzotta ha colto solo l'ispirazione, il resto l'ha creato da se con una lunga carriera piena di soddisfazione e di successi. La seconda ragione per la quale Mario Pezzotta è il trombonista numero uno d'Italia riguarda non tanto Pezzotta come musicista quanto Pezzotta uomo. Mario ama la musica come pochi altri e come pochi altri ne sa cogliere il significato più vero, più chiaro e più sincero. In qualsiasi stile suoni.
 
pino maffei
dalla cover  del disco



Lato a)
  1. Wabash blues (ringle)
  2. Who's sorry now (kalmar-ruby-snyder)
  3. Solitudine (ellington)
  4. Tequila (chuck-rio)
  5. Cry me a river (hamilton)
  6. Wild is the wind (tiomkin-washington)
  7. King of rags (lay)


Lato b)
  1. Mood indigo (ellington-mills-bigard)
  2. Boogie mood (lane)
  3. Le tue mani (spotti)
  4. Felicidade (salvet-camus-jobim-rys)
  5. Blues song (melburry)
  6. My prayer (boulanger)
  7. When the saints go marching in (ignoto)




cover (durium - ms A 77065)
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durium - ms A 77065
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locandina - I MOSTRI (italia)

 
 
 
con: Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Michele Mercier, Lando Buzzanca, Marisa Merlini, Marino Masè, Franco Castellani, Rica Dialina
Regia: Dino Risi

genere: commedia satirica a episodi
soggetto: Agenore Incrocci (Age), Elio Petri, Furio Scarpelli
sceneggiatura: Ettore Scola, Ruggero Maccari
fotografia: Alfio Contini
musiche: Armando Trovajoli
montaggio: Maurizio Lucidi
produzione: Fair (Mario Cecchi Gori)
distribuzione: Lucci-Titanus
valutazione del CCC: Escluso (gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico)


Barbara Steel : "Uomini italiani troppo sposati"




"Amo moltissimo Italia perchè qui c'è la pigreza come base per la vita, ma troppo cara la vita. [...] gli uomini italiani sono folli, simpatici, un poco teatricali ma molto bello tutto questo, in Inghilterra invece è tutto serio". [...]
"Ogni arba quando mi sveglio, sono convinta che estate è arrivato e allora in giornata deve arrivare anche un grande amore, se non arriva è un grosso guaio.   Perché estate bisogna essere innamorati e gli uomini d'estate sono più belli, diversi.   Io ho due ideali di uomini: uno per estate e uno per inverno"   L'uomo estivo infatti, secondo Barbara Steel deve essere più abbandonato, più languido e anche un pò più natura, mentre secondo lei l'uomo da amare d'inverno è essenzialmente spirituale, riflessivo, un pò introverso e magari con qualche complesso. [...]
"L'amore non essere una cosa impegnativa, amore è libero, senza legamenti, non come pensate voi italiani.   Il matrimonio è tutta cosa diversa dall'amore. [...] Uomini italiani sono troppo gelosi, vogliono la proprietà della donna che amano e poi recitano amore anche se non è vero.    Vogliono alibi del sentimento per prendere una dona, questo è teribilmente sbagliato.   Dopo due incontri dicono già amore e io sono sicura che non è vero, questo è bruto, molto bruto". [...]