domenica 20 gennaio 2013

I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA pt 12 - Come giudicano la realtà in cui vivono (la divisione tra ricchi e poveri cause e rimedi della miseria)

 
una domanda che discrimina i pessimisti sociali (quelli che dicono che è una divisione inevitabile, e che non c'è nulla da fare) dai realisti (è attenuabile) e dagli ottimisti ( è eliminabile)
 
La divisione tra ricchi e poveri è inevitabile?
Esisterà sempre?
 
 


Con quali mezzi, secondo voi, è eliminabile o attenuabile?




 
 
 
 LE CAUSE della miseria
Inchiesta 1953



I RIMEDI



 
 
 
 
Inchiesta 1963
tiene conto di un codice che classifica le cause in quattro categorie
 
 
LICEO CLASSICO



alcune risposte che danno il pensiero sul meridione:

maschi: la causa è il persistere della coscienza feudale, il rimedio consiste in una lavanda gastrica di tutte le antiche opinioni conservatrici e controproducenti per il progresso - costumi e usanze radicate, povertà del suolo, ritrosia dinnanzi a tutto ciò che conduce al progresso: ci vuole prima di tutto l'istruzione, ma è chiaro che la volontà e la fermezza di agire in tal senso deve provenire da dette popolazioni - È ora che tuti si sveglino e la smettano di aspettare gli interventi del deux ex machina del nord - causa: chi è che mangia i fondi stanziati per le aree depresse? rimedio: digiuno dei sullodati - le cause sono l'ignoranza, i soprusi, la povertà del suolo, il negativo retaggio storico, il peculato, i pregiudizi, l'ignavia; i rimedi sono l'istruzione, il lavoro, le industrie, la collaborazione, l'onestà amministrativa.

femmine: non vorrei fare del razzismo, ma dipende dalla popolazione - la causa sta nell'indolenza degli abitanti, bisogna inculcare nei giovani l'amore per il lavoro e per una vita attiva - la mentalità ristretta e provinciale, anche un certo senso atavico dell'ozio, e del cibo come grazia di Dio da riceversi senza alcun lavoro particolare; il rimedio consiste nello svegliare le coscienze e inserire gli elementi nuovi in un'economia industriale sviluppata - ignoranza e fatalismo; ci vuole istruzione, ma credo che non basterebbe, perchè certe situazioni non sono facilmente né rapidamente modificabili - l'ignoranza e il credere di essere incapaci e inutili; si porta rimedio facendo credere a quella gente che c'è bisogno di loro, del loro lavoro, nel mondo.



LICEO SCIENTIFICO






 ISTITUTO MAGISTRALE





 ISTITUTO TECNICO



 
 
 
 Riepilogo delle cause per categorie


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"I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimaldi e Italo Bertoni (Laterza, 1964)


 

SILVIO BERNINI - TI PARLERÒ D'AMORE/MUSICA PROIBITA

 




lato a)
  • Ti parlerò d'amore (martinelli-bracchi)


lato b)
  • Musica proibita (gastaldon-flick e flock)





cover (durium - CNA 9085)

durium - CNA 9085)



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I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA pt 11 - Come giudicano la realtà in cui vivono (i voli spaziali)

 
 
Voli spaziali, prodigio degli anni sessanta: potremmo dire che ne costituiscono il clima, l'atmosfera, ed è chiaramente avvertito.   Sono l'inizio di una nuova era nella quale la scienza progredirà prodigiosamente, ma non è per ciò che l'uomo diventerà migliore: questa è infatti, in sintesi, l'opinione prevalente dei giovani.
 
 


alcuni commenti

maschi: Potrebbe essere l'inizio tanto di una nuova era, quanto di una nuova guerra - La scienza progredirà purchè i governanti siano uomini responsabili - Sarà una delle fasi per un generale accordo tra le maggiori potenze - Sono l'esaltazione della grandezza umana - Pensiamo prima a sanare le piaghe in terra - Si proclama che si fanno per aumentare la nostra scienza e per cercare terre di conquista, si parla di conquista del cielo e dello spazio: illusi e stupidi coloro che li considerano tali.
 
femmine: Spero che non se ne abusi - Si dovrebbe mirare a cose più necessarie ed importanti dei voli spaziali - Pur ammirando il progresso della scienza, guardo ai voli spaziali con una punta di scetticismo

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"I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimaldi e Italo Bertoni (Laterza, 1964)
 
 

THE VILLAGE STOMPERS - WASHINGTON SQUARE/THE POET AND THE PROPHET

 





lato a)
  • Washington square (goldstein-shire)

lato b)
  • The poet and the prophet (sherman-weiss)





cover (COLUMBIA - SCMQ 1731)

COLUMBIA - SCMQ 1731

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domenica 13 gennaio 2013

I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA pt 10 - Le convinzioni (Il personaggio storico più amato)

 
 
Quale è il personaggio storico che ammirate di più?
 
 
motivazioni significative:

Garibaldi - è l'eroe dei due mondi, buono e leale
Vittorio Emanuele II - è il padre della patria
Mazzini - è l'apostolo
Napoleone - per l'ideale federalista: voleva unire l'europa
Mussolini - con lui c'era un ideale in cui credere
Alcide De Gasperi - risollevò il paese dalla rovina della guerra


 
motivazioni significative:

Garibaldi - uomo leale e generoso che però commise l'errore di liberare il Regno delle Due Sicilie
Cavour - unificò quell'Italia che ora si vuole dividere con le Regioni
Mazzini - è l'apostolo delle libertà democratiche
Gesu Cristo - insegnò la vera morale agli uomini, è il modello di tutti i cristiani
Giovanni XXIII - col suo Concilio ha mirato all'unione di tutte le Chiese
Augusto - diede pace e favorì ogni attività civile
Kennedy - sincero, leale, sa avere polso quando è necessario
Napoleone - è il tipico rappresentante dell'uomo che si è fatto dal niente


 
 Cosa rispondono gli studenti maturandi

 
 
 
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"I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimadi e Italo Bertoni (Laterza, 1964)

PATRICIA CARLI - NOUS ON S'AIME/VIRGINIA/JE NE VOUDRAIS PAS PLEURER/JE NE PREVIENS

 



side a)
  • Nous on s'aime (carli-missir)
  • Virginia (carli-missir)


side b)
  • Je ne voudrais pas pleurer (davis-lubiana)
  • je te previens (carli-missir)





cover (bel air - 211128)france

bel air - 211128

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sabato 12 gennaio 2013

I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA pt 9 - Le convinzioni (La guerra)



La guerra è un fenomeno inevitabile nella storia dei popoli?





Quale rimedio proporreste per eliminare la guerra?
 

 
Il linguaggio del 1963: "La guerra è un fenomeno inevitabile?", si domanda un ragazzo di I Liceo classico: "Credo che tutto dipenda dalle condizioni contingenti: comunque, non è insita per natura nell'uomo.   I rimedi?  Non credo che ce ne siano, quand'essa dovesse scoppiare: non si vorrebbe mica decidere con una partita di calcio invece che con uno scontro armato?"; e un ragazzo di IV Istituto tecnico pensa che "col vero progresso non si potrà non arrivare ad un'intesa, e allora le guerre saranno soltanto parlamentari"[...]
Non è facile, forse non è nemmeno legittimo classificare in gruppi omogenei i rimedi suggeriti in forma "aperta"; tuttavia, per avere un'idea dettagliata del rapporto giovani-guerra, abbiamo provato a farlo per una delle scuole interrogate, la più numerosa, dividendo così le risposte dei 173 alunni dell'Istituto tecnico:



Scegliendo ora tra le risposte degli altri istituti, la evitabilità - assoluta o relativa -  della guerra viene manifestata così:


 

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"I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimaldi e Italo Bertoni (Laterza, 1964)

MARINO BARRETO JUNIOR - QUANDO MI CHIEDERANNO DI TE/NON DIRMI ARRIVEDERCI

 



lato a)
  • Quando mi chiederanno di te (cassia-tallino-cecconi)


lato b)
  • Non dirmi arrivederci (boselli-tammaro)





cover (PHILIPS - 363 633 PF)

PHILIPS - 363 633 PF

humour - da RADIOCORRIERE TV

 

giovedì 10 gennaio 2013

I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA pt 8 - Le convinzioni (La scelta democratica)

 
 
Credete nella bontà del metodo democratico?

 
alcune aggiunte alle risposte: gli italiani non sono ancora maturi per autogovernarsi democraticamente - I preti non dovrebbero interessarsi di politica - Attualmente non siamo in democrazia, e se questo è il metodo democratico, o dio aiutaci tu! - Gli italiani abbisognano di un pugno di ferro - In Italia sono tutti farabutti - Troppo spesso i rappresentanti eletti si sono dimostrati ben diversi da quel che dicevano di essere - La maggior parte degli uomini che sono al potere se ne infischiano degli altri - Non abbiamo uomini che amino veramente la Patria al di sopra dei loro interessi personali - La vera democrazia è un'utopia - L'Italia dovrebbe avere un'altra democrazia: quella odierna è semplicemente ridicola - Il metodo democratico è buono, ma preferirei la monarchia.

 

alcune aggiunte alle risposte: del metodo democratico in generale sì, non del metodo italiano - un metodo democratico che assicuri giustizia sociale, non divisioni classiste - sì, almeno in linea teorica; ma spesso si trasforma in dittatura della democrazia, vale a dire in anarchia velata - nel vero metodo democratico sì, ma è molto utopistico - purchè sia applicato con coscienza - quando però i cittadini ne sono coscienti - teoricamente sì, ma in pratica vedo crollare la sua validità - sì, ma in una democrazia di tipo inglese - non in quella attuale, perchè è una democrazia clerico-marxista - il sistema democratico è senz'altro il migliore, ma l'Italia è un tantino immatura - fino ad ora qualcosa ha fatto: vedremo in futuro - sì, un sistema democratico, però non troppo pianificato perchè lo Stato come imprenditore non vale niente, mentre un uomo libero si comporta con scioltezza e si uniforma ai tempi - purchè ci siano al governo uomini capaci - sì, ma che sia capace di mantenersi tale e non si trasformi in demagogia - dipende dalle persone.


 
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"I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimaldi e Italo Bertoni (Laterza, 1964)

FRANCO PAGANI - THE HEART OF ITALY

 



L’Italia è la terra dove nascono cantanti.
Franco Pagani, non molti anni dopo la sua nascita a Palazzolo sull’Oglio, è stato riconosciuto cantante dal talento insolito.
Il padre, felice del talento del suo giovane figlio, non appena ha completato il normale percorso scolastico, lo ha iscritto a Milano, in una delle migliori scuole di bel canto.
In una delle sue prime apparizioni pubbliche viene scritturato da un impresario tedesco per una stagione a Berlino: è l’occasione per farsi conoscere nel panorama internazionale. Contratti continui lo portano per dieci anni in giro per l’Europa con apparizioni in teatri, alla radio ed in Televisione.

dalla cover del disco




Lato a)
  1. Torna a Surriento (de curtis)
  2. Santa Lucia (arr. sergo)
  3. Maria Mari' (russo-di capua)
  4. O sole mio (di capua-russo)
  5. Lolita (buzzi-peccia)
  6. Core 'ngrato (cordiferro-cardillo)


Lato b)
  1. Romantica (rascel-verde)
  2. Al di là (donida)
  3. Come prima (taccani-paola-panzeri)
  4. Ciao, ciao, bambina (modugno-verde)
  5. Anema e core (manlio-d'esposito)
  6. Nel blu dipinto di blu (modugno-migliacci)





cover (RCA VICTOR - FSP 114)usa

RCA VICTOR - FSP 114

humour - da L'EUROPEO

 


I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA pt 7 - Le convinzioni (la giustizia terrena)

 
 
Secondo voi, i cattivi ed i colpevoli finiscono tutti male, o credete che molti sfuggano in questo mondo al meritato castigo?


 
alcune aggiunte alle risposte: Non finiscono male i veri dritti - esiste troppa omertà - parecchi sfuggono perchè vi è molta corruzione nell'ambiente giuridico - tutti i cattivi finiscono bene sempre e ovumque, parlo dei veri cattivi - sfuggono alla giustizia solo i ricchi - Dio è misericordioso.


 
alcune aggiunte alle risposte: la maggior parte sfugge, ed è un'ingiustizia incomprensibile . finiscono tutti bene in una società imperfetta - finisce male il povero, ma si salva chi può pagarsi la propria "onestà" - la maggior parte sfugge: vedi la mafia che è un'istituzione vecchia ed i capi sono dei pazzi - parecchi sfuggono, e se lo fanno con intelligenza li ammiro - .... ma non sfuggono alla giustizia divina - ..... non al tormento della loro coscienza - tutti finiscono male, almeno spiritualmente






Quali motivi contribuiscono maggiormente a spingere le persone sulla via della delinquenza?





alcune aggiunte alle risposte: l'incomprensione del prossimo - difficoltà di inserirsi nella vita economica dello Stato - la delinquenza minorile è colpa degli adulti - le retrive strutture sociali - il desiderio di affermarsi - esibizionismo: credono di essere uomini eccezionali e di essere temuti, e invece fanno compassione - squilibrio tra ciò che si desidera realmente e ciò che si crede di desiderare.




Quali mezzi vi sembrano più adatti a stroncare la delinquenza in Italia?



suggerimenti aggiuntivi

1953
alunni: pena di morte - case di rieducazione - rifare la coscienza dei giovani con maggior comprensione delle loro esigenze - bisognerebbe che i padri e le madri smettessero di dare ai figli l'esempio che danno - avere un pò di comprensione verso i traviati
.
alunne: abolire i giornali a fumetti - l'unico rimedio sarebbe quello di poter togliere l'invidia per le classi privilegiate - educare i figli come si deve, specialmente con amore - sviluppare un'opera di educazione preventiva risvegliando nel giovane la coscienza della verità e della realtà della vita.

1963
alunni
: lavori forzati a vita - niente da fare: homo homini lupus - combattere quella concezione materialistica, così in auge oggi, che solo il piacere dà felicità - trasformare la detenzione in rieducazione - la delinquenza si stronca: o nell'ambito familiare o con gli studi umanistici - far capire che vivere con semplicità, ma onestamente, è meglio che avere ricchezze male accumulate - fare della criminologia una materia scolastica - non esaltare troppo le imprese violente di qualunque personaggio recente - far sì che la scuola educhi e non istruisca soltanto
.
alunne: educare i genitori a dare più scapaccioni ai figli - limitare e punire severamente l'eccessiva libertà degli immigrati dal sud - togliere gli stupidi pregiudizi tra nord e sud - più che battere sulla censura del male, valorizzare con intelligenza gli aspetti positivi di una vita regolata

 


 
 
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"I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimaldi e Italo Bertoni (Laterza, 1964)

MICHELINO - IL 4 MARCE/BIKINI E TAMURE'

 




lato a)
  • Il 4 marce ( mogol-sogenn)



lato b)
  • Bikini e tanure' (mogol-adricel)






cover (Primary - CRA np 91916)

Primary - CRA np 91916

Pubblicità - QUERCETTI (missile Tor)

 
 


I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA pt 6 - Le convinzioni (la voce della coscienza, Dio, lo Stato e la legge morale)

 
 
 
A vostro avviso, la cosiddetta voce della coscienza esiste? La sentite?
 
 
 
alcune aggiunte alle risposte: penso che esiste, ma non l'ho mai sentita - peccato che si faccia sentire sempre dopo le malefatte - secondo me la voce della coscienza è la paura, e tutti un pochino di paura la proviamo spesso - è una cosa elastica: prende le abitudini dell'uomo ed è di solito compiacente - esiste in colui che la vuol sentire - non la sento e mi fanno ridere quelli che ne parlano così di sovente.

 
alcune aggiunte alle risposte: in chiave meno approssimativa e più scientifica si chiama Super-io - sì, se per coscienza non si intende la morale conformista - trovo più giusto definirla "principi morali" - più che "voce della coscienza", è un giudizio estetico ed etico del proprio inconscio - la coscienza siamo noi - sì, in quanto ce l'autocreiamo - esiste qualcosa di analogo, un costante ammonimento a rispettare il prossimo ed a vivere secondo una morale che trova le sue radici nella società.




Credete veramente in Dio?
 
 
 
alcune aggiunte alle risposte del Liceo scientifico: in un Dio è necesario credere - credevo in Dio, ora ho dei dubbi; certo, però, era molto più facile viver con Dio che senza Dio - credo che Dio esista, ma non so spiegarmi il perchè - credo in un Essere superiore e basta, la morale me la faccio io secondo ragione - vorrei essere sicuro di crederci, ma temo che la mia sia solo ricerca di qualcosa su cui appoggiarmi - sono in un periodo di assestamento religioso - credo veramente, ma oggi, dovendo rispondere, mi rendo conto di non aver mai approfondito la questione.
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alcune aggiunte alle risposte dell'Istituto magistrale: ci credo solo perchè, quando me ne distacco, la vita mi sembra un incubo e non riesco a ritrovare me stessa - credo, benchè debba confessare che ho spesso molti dubbi; beh, cerco di scacciarli - sì, però spesso vivo come se non ci fosse - lo sento anche quando ne sono lontana.
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alcune aggiunte alle risposte del Liceo classico: credo in un Ente Supremo, ma troppo lontano e perfetto per piangere con noi - il mio Dio è solo mio - credo in un Dio personale, diverso dal Dio cristiano, non rientrante in nessuna religione collettiva, ma per questo universale - credo in un Dio come Potenza suprema, Perfezione regolatrice dell'universo, ma non come partecipe alla storia e alla vita umana - credo, pur avvertendo l'oscurità di alcuni punti - spesso ho dei dubbi sulla veridicità di ciò che viene predicato - credo, ma non accetto tutto, e critico qualche punto della religione che mi hanno insegnato.

 
 


Se lo Stato italiano vi ordinasse cosa contraria alle vostre convinzioni e alla vostra legge morale, come vi comportereste?
 
 
 
commenti a "obbedirei allo Stato": se fossi militare obbedirei comunque allo Stato - ho paura della prigione - obbedirei perchè desidero una vita tranquilla, pur mantenendo le mie idee - lo Stato è il mio secondo padre, a cui bisogna sempre ubbidire pur non volendo - chi non obbedisce non è un onesto cittadino - bisogna obbedire allo Stato che rappresenta l'ordine, la giustizia e spesso il bene comune - obbedirei, a meno che non ordini cose contrarie alla religione, nel qual caso seguirei i dettami di quest'ultima - anzitutto tenterei di unire la legge dello Stato e la mia morale: se ciò non fosse possibile, obbedirei alla legge dello Stato - se uno Stato è buono non può ordinare una legge contrastante con la morale - se cosa evidentemente utile al bene supremo, non mi curerei di nessuna legge morale - il cittadino ha il dovere di obbedire allo Stato finchè crede che esso agisca per il bene collettivo: se no emigri.
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commenti a "obbedirei alla mia morale": non mi sento legato allo Stato da nessun vincolo patriottico - allo Stato solo finchè non è in contrasto con la morale cattolica - la coscienza e la volontà dell'uomo non sono iscritte all'anagrafe, ma sono libere - se vedessi nello Stato dell'illegalità, senz'altro mi ribellerei - lo Stato italiano non può assolutamente imporsi alla libera coscienza dei cittadini.
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altre risposte: secondo la mia convenienza - obbedirei alla morale solo se l'eventuale danno che ne potrebbe derivare colpisse esclusivamente la mia persona - dipende dalla gravità della cosa imposta - disobbedirei senz'altro al governo attuale - se l'ordine imposto andasse contro la libertà disobbedirei allo Stato e lo combatterei - chiederei consiglio al mio confessore - cercherei in tutti i modi possibili di conciliare le due leggi - per me lo Stato dovrebbe servire soltanto a coordinare la vita dei cittadini - esiste sempre una terza strada prendendo la quale ciascuno può fregarsene della morale e dello Stato - cercherei di conciliare l'una all'altra, per raggiungere il mio utile - si cerchi di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, perchè è un sacrosanto dovere obbedire ad entrambe - sceglierei il minore dei mali - spero che lo Stato abbia sempre leggi in accordo con la mia morale.




commenti a "obbedirei allo Stato": certo non come i criminali nazisti - la legge dello Stato rappresenta quella di tutti gli uomini, e il mio giudizio non conta, nel senso che io potrei anche sbagliare; e poi, dipende da quello che mi ordina - ...ma mi rimorderebbe la coscienza - ...anche se ciò contrastasse con la mia morale, perchè sarebbe troppo comodo sfuggire tutte le cose che contrastano la nostra morale - obbedirei, ma cercherei poi il momento opportuno per ribellarmi - obbedirei per vigliaccheria - l'obbedire è presupposto fondamentale all'ordine e a tutta la vita della nazione: d'altronde la legge va accettata come espressione della maggioranza - le leggi dello Stato non possono essere del tutto amorali - obbedirei perchè la morale spesso guida istinti singoli - ...perchè se agisce contro la mia morale, senza dubbio deve essere stato spinto da un grave motivo - per forza, il padrone è lui! - obbedirei perchè penso che anche la mia legge morale può essere imperfetta.
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commenti a "obbedirei alla mia morale": è molto difficile comportarsi come vorremmo e molte volte siamo portati dalla corrente - dipende dalle conseguenze, se non sono gravi - disobbedirei, o agirei contro, perchè questo risponde alle mie convinzioni politiche - prima di essere cittadini siamo uomini - obbedirei alla mia morale se fosse sicuramente uguale a quella cattolica - penso, almeno, di essere abbastanza forte per farlo - le leggi costituiscono solo un pretesto di giustizia - nell'ordine stesso sta la violazione della nostra libertà di scelta - penso però che un caso simile non si realizzerà mai - ....se lo Stato dovesse andare contro la mia libertà spirituale.
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altre risposte: per non disobbedire né all'una né all'altra, io andrei in esilio - chiderei consiglio a Dio perchè mi aiuti a risolvere questo pesante problema, e la più giusta risposta l'otterrei da Lui - mi sentirei in dovere di obbedire alla mia morale, ma non so se ci riuscirei - lo Stato non deve avere la possibilità di ordinarmi cosa contraria alle fondamentali esigenze che sono universali - disprezzerei nel mio intimo la legge, ma obbedirei allo Stato, la cui legge sta al di sopra del mio egoismo, o comunque del mio sentimento individuale - a nessuno piace avere grane con lo Stato - fino ad un certo limite si può obbedire allo Stato, oltre no - fareì come Cristo: darei a Cesare quel che è di Cesare, ma prima a Dio quel che è di Dio - ciò che lo Stato chiederebbe contro la mia legge morale può avvenire soltanto in periodo di guerra - questo non è possibile perchè l'ordinamento giuridico è strettamente legato alla morale, e non può andare contro di lei - questo caso non dovrebbe accadere, perchè se accadesse succederebbero disordini gravissimi all'interno del paese.

 
 

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"I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimaldi e Italo Bertoni (Laterza, 1964)