L'origine istriana è, in Sergio Endrigo, un connotato fondamentale: degli istriani ha non solo i principali caratteri fisici (capelli chiari, figura asciutta, lineamenti sottili ma marcatissimi), ma anche quella sottile malinconia che alla gente d'Istria hanno conferito secoli di acrobatica esistenza a cavallo di due razze che d'imparentarsi non ne hanno voluto sapere.
La povertà di un istriano è diversa dalla povertà di chiunque altro: suscita eco remotissime, suggerisce ricordi, favorisce meditazioni. Endrigo ammette volentieri di essere stato povero e parla senza reticenze, ma anche senza retorica, della sua lunga gavetta di cantante di "balera" prima e night-club dopo. Destino ingrato in entrambi i casi, perchè Sergio non ha mai avuto lo stile sanguigno tanto gradito al pubblico delle "balere" né quello smaltato e caramelloso spesso apprezzato dai clienti di un night. È piaciuto per anni, tuttavia, ad entrambi i pubblici.
Perchè? Perchè il talento interpretativo, quando è autentico, smussa anche gli angoli dei gusti più radicati. La favola suggestiva e facile di un Endrigo "esploso" improvvisamente dal nulla va sfatata: i tentativi, prima del suo ingresso nella scuderia RCA, per librarsi al di fuori e al di sopra dell'atmosfera fumosa e sofisticata (ma impeganta ogni sera a ripetere se stessa) dei nights erano stati molteplici, fu Nanni Ricordi (un discografico che ha eliminato molte curve dalla strada dei nostri migliori cantautori) ad accordargli per primo fiducia, una fiducia che Sergio mostrò subito si meritare ampiamente con "I tuoi vent'anni" e "La brava gente". Da quel momento le impennate della sua carriera sono troppo note per dover essere ricordate, ma vale la pena di sottolineare come il cantante abbia conservato miracolosamente intatto, attraverso anni di routine, un mondo poetico ora dolente ora gioioso, ma sempre ricco di una sconcertante freschezza che dà ad ogni sua canzone lo smalto affascinante della sua originalità. Non ha strette parentele con gli chansonniers francesi né con i cantautori nostrani, Endrigo: scrive e canta sull'abbrivio di una vena personalissima e fervida che non ha bisogno di intermediari per arrivare al cuore e ai gusti migliori del pubblico. Dopo anni di professione affronta ancora il pubblico con un pizzico di imbarazzo, ne ha rispetto e soggezione, ne sollecita l'approvazione meditata più che l'applauso estemporaneo. La sua è una modestia non costruita, ma autentica (che lo induce a guardare i suoi errori più che ai suoi successi) e il suo costante frugare in se stesso alla ricerca di umori validi da trasferire nella prossima canzone alla ricerca di umori validi da trasferire nella prossima canzone ha spesso cadenze e modi che ricordano quelli della pittura figurativa; se c'è un cantautore le cui composizioni sembrano attingere agli stessi elementi di un quadro questi è certamente Endrigo: "Aria di neve", "Periferia", "Via Broletto 34", sono altrettanti inimitabili bozzetti, e anche ora, con "Era d'estate". "La guerra" e la stessa riesumazione della suggestiva "Canta Pierrot", si rivolge verso le immagini ricche di contorni a colori squisitamente pittorici.
Arrivato sulla soglia di quella meravigliosa e drammatica età che nella vita di un uomo è costituita dal traguardo dei trenta anni, Endrigo ha raggiunto il suo obiettivo più segreto e ambito: essere compreso da tutti, essere riuscito a fare di un "genere" che all'inizio poteva sembrare accessibile a pochi un genere popolare. Ed è un risultato che forse riuscirà a cancellare dai tratti del suo viso antichissimo (piacerebbe a Bergman) quel velo di sottile malinconia dal quale non si libera neanche quando esplode in "Viva Maddalena".
Ciro Dansottidalla cover del disco
Lato a)
- Se le cose stanno così (fersen-enriquez)
- I principi in vacanza (endrigo)
- Annamaria (endrigo)
- Un giorno come un altro (bardotti-endrigo)
- Forse penso anch'io a te (bardotti-endrigo)
- La rosa bianca (marti-endrigo)
Lato b)
- Era d'estate (bardotti-endrigo)
- La guerra (endrigo)
- Ora che sai (endrigo-enriquez)
- Canta Pierrot (bixio)
- Devi ricordar (rastelli-casiroli)
cover (RCA ITALIANA - PML 10368)
RCA ITALIANA - PML 10368
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