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"Ha cominciato all'Aretusa o mi sbaglio?" [...] "Si sbaglia" è la risposta. Lui cominciò nella sala da ballo Filocantanti di viale Zara, e precisamente con "L'orologio matto", cioè con "Rock round a clock" e piaceva talmente, anche perché era il primo a far questo genere (i dischi di Presley non erano ancora arrivati), che a un certo punto si divertiva a portar via clienti da una sala per travasarli in un'altra dove rifaceva il numero. Mentre più avanti piacque perché partito con l'imitare gli americani, aveva saputo creare un tipo di cantante assolutamente nuovo e tutto italiano, in cui il milanese felicemente si fonde con il meridionale. "E guardi caso, ho cominciato proprio con quella faccenda dell'orologio, ero anzi operaio specializzato nel ramo, impiegato da quel grande orologiaio che è il signor Tranquillo Galvani, e che mi ha insegnato il mestiere. [...]
Si, i Ribelli sono i cinque del suo complesso; il Clan è la sua casa discografica, oltre che un gruppo di amici coi quali gli piace stare, viaggiare, e divertirsi; questi calzoni è stato lui il primo a infilarseli, e quelli da sera son senza tasche, per fare il fianco più asciugato, anche la maglietta è una sua invenzione, e ha anticipato la maglia go-kart. I soprannomi del Clan non son molto di moda, però da don Backy, il cantante-compositore, Celentano certe volte è chiamato Cavallo, mentre il sassofonista Natale, Celentano lo chiama Befanino, don Backy a sua volta, per via del collo, vien soprannominato il Condor, e il microfonista Dino, che ha una faccia sottile sottile, tutti ormai lo chiamano volentieri Lametta.
Sposarsi con la bella Milena? "Per ora non rientra nei miei programmi, non ho ancora deciso se al momento giusto mi parrebbe di prendere in giro il prete o me stesso". Leggere? "Francamente non è che mi vada molto di leggere, però certe volte, se non ho voglia io, chiamo qualcuno e mi faccio leggere qualcosa, un racconto, il copione di un film, un libro no".
Quel che gli piace di più oltre a cantare? "Interpretare, inventare delle situazioni che incontrino il gusto del pubblico e in quel campo lì debbono lasciarmi fare e non darmi consigli". [...]
Camilla Cederna
("L'Espresso" - 29 settembre)
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