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venerdì 1 febbraio 2013

ROBERTINO - Lo conoscono persino nel cosmo ma in Italia, sua patria, no

 
 
 
 
Alla prima cosmonauta Valentina Tereskova e al suo collega Valeri Bikowski, durante l'ultima straordinaria impresa spaziale sono state trasmesse, via radio, nel loro "Vostok" delle canzoni napoletane: erano interpretate da Robertino, un ragazzino romano che sta entusiasmando ovunque e che in Italia è pressochè sconosciuto.

Claudio Occhiena
(Domenica del Corriere - 21 luglio 1963)

lunedì 25 giugno 2012

La scalogna di aver vinto il Festival



Finora Tony Renis, battuto l'anno scorso a Sanremo, faceva tenerezza e anche per questo il pubblico l'ha voluto primo in "Canzonissima".    Ma quest'anno ha vinto, e con una canzone assai discussa.   Da vittima si è trasformato in mattatore.   E già la gente gli vuole un pò meno bene.



[...]
Molti lettori si domanderanno (e ce lo scriveranno) come mai la "Domenica del Corriere" dedica tanto spazio ad avvenimenti futili come un Festival di Sanremo e dà tanta corda ai suoi personaggi.   La risposta è piuttosto semplice: intanto il Festival di Sanremo, e proprio per volontà del popolo sovrano, non è cosa futile e neppure sono futili i miliardi di interessi che vi gravitano intorno; quanto ai suoi personaggi noi riteniamo che essi possano interessare come fenomeni di tutta una epoca, la nostra, e che perciò debbano essere anche spiegati come abbiamo cercato di fare - magari senza riuscirvi - con Tony Renis, possessore fino a qualche anno fa di una sola chitarra, e correntista, adesso, fra i più richiesti dalla banche (ha confessato lui stesso che i soli diritti di "Quando, quando, quando" assommano, finora, a 73 milioni.
Adesso c'è la causa di plagio in ballo.   Io non credo che arriverà mai in tribunale.   Queste cose si aggiustano quasi sempre prima.   Rimane il fatto che mentre il ragazzo cantava "Uno per tutte", dopo la sua proclamazione a vincitore del tredicesimo festival di Sanremo, c'era gente fra il pubblico che si sgolava urlando "plagio, plagio".   Erano proprio tutti avversari "commerciali" del Tony e della sua casa editrice? [...]
Peccato!   Tony Renis è uno dei pochi professionisti preparati che il mondo della canzone italiana possa vantare.   Conosce la musica, sa suonare bene la chitarra, ha molto talento.   Eppure ha presentato a Sanremo una canzone che certo lui ha composto in buona fede ma che, in ogni modo , avrebbe potuto gettare un'ombra sul suo professionismo e sul suo talento.   E non basta che lui e suo padre continuino a ripetere il ritornello che "le note sono soltanto sette" e che tutti i motivi, bene o male, si assomigliano.
Tutti i motivi?   Forse si.   Meno, però, quelli che vincono un festival.  Già, è stata questa la scalogna di Tony Renis: vincere il festival.   Così da vittima da proteggere è diventato mattatore.   E il pubblico, l'esperienza ormai ce lo insegna, i mattatori non li può digerire.

Alfredo Pigna

domenica 24 giugno 2012

DA SANREMO SI TORNA COSÌ (parte 2)



Del Festival, in me che vi assistevo per la prima volta, sono rimasti specialmente impressi:



Il professionismo di Villa
Confesso che il suo tipo di canto personalmente non mi piace, e neanche mi entusiasma la sua faccia.   Devo però convenire che, quando entrava in azione, tutti gli altri, e non saprei spiegare bene il perchè, sembravano al paragone dei dilettanti.   E poi, che savoir faire.   Quando compariva, e c'erano i battimani, anzichè salire subito sulla pedana come facevano gli altri, restava qualche istante di fianco, e salutava il pubblico con gesto sobrio delle mani, come per dire: "Ci siamo intesi vero?   Chiaro che io sono il numero uno?   Applaudite, applaudite, ragazzi, è il vostro elementare dovere".

Il passo falso di Bruni
Magari senza alcuna intenzione maligna, così per gioco, Sergio Bruni ha avuto una trovata che è probabile gli abbia fatto perdere parecchi voti.   La terza sera è comparso, per eseguire la sua canzone, subito dopo che Pino Donaggio aveva cantato "Giovane giovane".   E prima che l'orchestra attaccasse, appena sulla pedana, ha accennato sorridendo a un passo di twist: alla gente sembrò che volesse sfottere chi l'aveva preceduto.

La battuta infelice di Pericoli
Alla fine dell'ultima serata, intervistato sul palcoscenico, Emilio Pericoli, trionfatore con Tony Renis, ha detto: "Confesso che non me l'aspettavo".   Al che dalla platea c'è stato un coro: "Neppure noi, neppure noi".

Gli applausi a settori
Guardando la platea dall'alto si notava un curioso fenomeno.   Gli applausi, anzichè essere sparsi un pò dovunque, come avviene di solito, erano concentrati in modo strano.   Per esempio si vedevano spellarsi le mani quelli della settima e decima fila di poltrone; la ottava e la nona invece non facevano una piega.   Oppure l'entusiasmo esplodeva un'isoletta qua e un'isoletta là, mentre il resto restava tranquillo.   A scopo strategico infatti alcune case editrici avevano raggruppato i loro scagnozzi in determinati settori forse con la speranza di ottenere così una maggiore forza d'urto.   Certo era uno spettacolo alquanto comico.

I vantaggi della TV
Se uno vuole udire bene le canzoni, capirne le parole, vedere bene i cantanti, le loro facce, le loro espressioni, insomma seguire il Festival il più da vicino possibile, si guardi bene dall'andare a Sanremo ma si sieda in poltrona e apra il televisore.

La deficienza mnemonica delle presentatrici
Ad annunciare le canzoni (il titolo, gli autori, l'orchestra esecutrice, l'interprete) si alternavano quattro graziose presentatrici, state già vallette di Mike Bongiorno.   La meglio secondo me era la Copreni.   Agghindate in modo scicchissimo, con pettinature che dovevano essere costate interi pomeriggi di lavoro.   Ma che testoline!   Evidentemente imparare a memoria quelle pochissime parolette era un'impresa troppo ardua per loro.   Ed avanzavano sul loro speciale podio con un foglietto di carta in mano, e leggevano, ed era una cosa abbastanza divertente.

Dino Buzzati
("DOMENICA DEL CORRIERE" - 24 febbraio 1963)

DA SANREMO SI TORNA COSÌ (parte 1)



Del Festival, in me che vi assistevo per la prima volta, sono rimasti specialmente impressi:


la bruttezza della sala
Cento volte meglio le pretenziose architetture fine di secolo dei grandi alberghi sanremesi e perfino del Casinò piuttosto che la squallida nudità del salone dove si è svolto il Festival, simile a un grande cinematografo rionale.   Le decorazioni di fiori non bastano a renderla simpatica o accogliente.   In quanto all'apprestamento scenico venivano in mente certi stands di Fiera campionaria di trent'anni fa.

L'anzianità degli spettatori
I giornalisti erano in galleria.   Di lassù, guardando alle favolose poltrone diremo così elettorali, pagate settantamila lire per tre sere, si vedeva un panorama di teste in piazza, semicalve, grigie e bianche.   Rare le capigliature nere.   E fra le donne prevaleva quel caratteristico biondo falso con cui molte ingenue signore si illudono di poter alleviare gli insulti del tempo (mentre l'effetto è invece nettamente contrario).   A occhio e croce l'età media degli spettatori era cinquant'anni.   Canzoni destinate a essere cantate dai giovani sarebbe stato logico che fossero scelte dai giovani.   Ma i giovani, ahimè, non dispongono di settantamila lire.

I vestiti di Milva
Erano tutti e tre lunghi fino a terra, di linea regale.   Abiti da incoronazione piuttosto che da canzone.   Da lontano sembrava, non so, la statua della libertà o un'imperatrice bizantina.   Con quegli abiti là vincere era assolutamente obbligatorio.   E proprio a motivo di quegli abiti la sconfitta ha fatto doppia sensazione.

La voce di Milva
La quale si è stilisticamente raffinata senza perdere quei suoi toni profondi, tenebrosi, carnali.   Solo che prima (vedi Flamenco rock) queste torride note sgorgavano di getto da una femminilità decisamente popolaresca, oggi vengono amministrati a ottenere elaborati effetti drammatici alla Edith Piaf.

L'importanza di Milva
L'ho vista due tre volte da vicino, nel ridotto del teatro, al bar del teatro, nell'atrio dell'albergo.   Era evidente che si sentiva molto importante, la colpa non è sua, la colpa è del pubblico.   E come la giovane contadina è costretta ad assunere un atteggiamento da dea dall'otre pieno d'acqua portato in testa, parimente la Milva reagiva sotto il peso della gloria.


Dino Buzzati
("DOMENICA DEL CORRIERE" - 24 febbraio 1963)


venerdì 15 giugno 2012

eventi (ottobre-dicembre)

Domenica del Corriere - 20 ottobre


Ottobre
  • [01] – Nigeria: viene proclamata la repubblica. Il Paese continua ad essere scosso da gravi conflitti tribali.
  • [03] – Honduras: colpo di stato militare che destituisce il presidente Villeda Morales. Stava preparando una riforma agraria.
  • [03] – Italia: si forma a Palermo, durante un convegno, il movimento letterario "Gruppo 63". Ne fanno parte, tra gli altri, Alberto Arbasino, Umberto Eco, Nanni Balestrini e Edoardo Sanguinetti.
  • [09] – Italia: disordini a Roma al termine di una manifestazione di edili in sciopero: il bilancio è di duecento feriti.
  • [09-10] – Italia: nella notte una frana precipita nel bacino artificiale idroelettrico del Vajont (Belluno), facendo crollare la “diga più alta d’Europa” e causando una disastrosa inondazione che provoca più di duemila morti e la distruzione di molti paesi.
  • [11] – Francia: muore Edith Piaf, il “passerotto”, come veniva amorevolmente chiamata nell’’argot’ di Parigi; grande interprete del realismo francese.
  • [27] – Dahomey: colpo di Stato militare, primo di una serie di colpi di Stato analoghi nei paesi dell’Africa nera.
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.Novembre
  • [02] – Vietnam: nel Sud, scoppia una rivolta militare nel corso della quale viene deposto ed ucciso il dittatore Diem. Il generale Duong Van Minh diviene presidente e si affetta a confermare la propria fedeltà agli Stati Uniti.
  • [03] – Grecia: l’Unione di Centro, diretta da Papandreu, vince le elezioni.
  • [05] – Italia:Cade in Italia il governo Leone. Ad Aldo Moro l'incarico di formare il nuovo esecutivo.
  • [22] – Usa: a Dallas, in Texas, una serie di colpi di arma da fuoco, di cui sarà ufficialmente incolpata un'unica persona, Lee Harvey Oswald, raggiungono e uccidono il Presidente degli Stati Uniti d’America, John Fitzgeral Kennedy, mentre sta transitando nella sua auto, con il corteo presidenziale.
  • [24] – Usa: Lee Harvey Oswald viene ucciso nei sotterranei della polizia di Dallas da Jack Ruby, equivoco proprietario di locali notturni, molto introdotto negli ambienti della polizia locale.
  • [26] – Usa e Urss approvano la risoluzione dell'Onu che bandisce la messa in orbita di armi nucleari.
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.Dicembre
  • [04] – Italia: viene formato un governo di centro-sinistra "organico" (con la partecipazione cioè di ministri socialisti). Fortemente osteggiato dalla destra e dalle gerarchie militari. Lo guida Aldo Moro.  Vice presidente è Pietro Nenni.
  • [10] – Italia: il chimico Giulio Natta riceve il premio nobel per la chimica per la scoperta del polipropilene isotattico, noto con il nome di Moplen.
  • [12] – Kenya: diviene uno Stato indipendente nell’ambito del Commonwealth britannico.
  • [21] – Cipro: gravi incidenti tra le due comunità, quella greca e quella turca.
  • [26] – Italia: si spegne a Roma, a 65 anni, Titina De Filippo. Da circa 10 anni aveva dovuto abbandonare le scene teatrali per una disfunzione cardiaca.
  • [27] – Italia: il Molise diventa una regione italiana autonoma