[...] Possiamo ripeterlo qui, senza tema di querele, tanto
ormai l'hanno già detto tutti, che i motivi più popolari, fin dalle prime sere,
venivano canticchiati dai competenti, pare con altre parole. Così si riudivano le arie della
"Tosca", di "Till", di "Noi siamo quelle dello
scisci", di "Abbassa la tua radio per favor", e via discorrendo.
Inspiegabilmente per i profani, nessuno dei concorrenti
interveniva per accusare apertamente l'altro del plagio, semmai le diffamazioni
avvenivano tra le quinte, a bassa voce. Omertà o pigrizia? Pare, infatti, che ormai il plagio sia cosa
pacifica. Gli accordi, intanto, si
possono prendere pari pari da qualsiasi pezzo musicale. Mi hanno spiegato che basta cambiare un
pochino la melodia. Ho deciso: l'anno
prossimo mi ci metterò anch'io, ho anche già scelto la canzone, prenderò
"la vie en rose", motivo di sicuro successo. Naturalmente cambierò le parole. Ne farò, per esempio: "Perdersi nel
deserto". La musica non la conosco,
ma so, in compenso, disegnare. Mi
affiderò al puro istinto grafico e decorativo per spostare qualche notarella
qua e là, e la vittoria non dovrebbe levarmela nessuno.
Perchè, incredibile ma vero, più si copia, e più si parte
favoriti. È ovvio che le canzoni più
votate sono quelle più orecchiabili. E
orecchiabile e già orecchiato in fondo significano la stessa cosa. Si ama ciò
che si conosce, e così va a finire che, [...],
i maggiori voti vanno al risaputo.
Ed è proprio questo che alla fine ha sconcertato.
[...]
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